Violenza su operatori sanitari, confronto in Prefettura a Salerno
Domenica 12 Marzo ricorre la "Giornata nazionale di educazione e prevenzione"
Redazione Irno24 11/03/2023 0
Nella giornata di domani, domenica 12 marzo, sarà celebrata per il secondo anno la “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”, istituita dalla Legge 14 agosto 2020, n. 113.
Nell’occasione di questa ricorrenza, il Prefetto di Salerno, Francesco Russo, insieme al Direttore Generale dell’ASL di Salerno, Gennaro Sosto, e al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Ruggi, Vincenzo D’Amato, hanno fatto un “punto della situazione” sul delicato tema, sempre più presente nella cronaca quotidiana, delle aggressioni fisiche e verbali nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari e sulla necessità di richiamare l’attenzione dei cittadini sulla gravità del fenomeno.
L’ASL di Salerno è impegnata nel contrasto di questi gravi e sempre più diffusi episodi anche attraverso l’adozione di alcune importanti misure organizzative. Proprio in questi giorni è partita una richiesta di finanziamento, nell’ambito dei fondi europei, di un progetto finalizzato all’acquisto di un sistema di bodycam da dare in dotazione al personale dei Servizi Penitenziari e servizi relativi all’area dell’Emergenza 118.
In proposito, il Direttore Sosto evidenzia che l’ASL di Salerno "agisce da sempre nella consapevolezza che gli episodi di violenza, sempre più gravi e frequenti a danno del personale sanitario, non possono in alcun modo essere ricondotti a semplici episodi oppure a incidenti di percorso, ma sono il riflesso di un malessere sociale profondo e diffuso. Altrettanto chiara è la consapevolezza che questo fenomeno debba essere affrontato in modo sistematico, all’interno dei luoghi di lavoro, coinvolgendo dirigenti, soggetti preposti alla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, professionisti e lavoratori".
Secondo il Direttore Generale del Ruggi, Vincenzo D’Amato, "occorre incentivare la formazione e sensibilizzare la cittadinanza, a partire dai giovani, facendo capire che perpetrare aggressioni e atti violenti contro operatori sanitari non solo è grave, inconcepibile e da condannare, ma ci pone davanti a un paradosso perché si pratica violenza contro coloro che sono i responsabili della nostra salute.
Aggredire, anche solo intimidire, i sanitari significa avere meno assistenza perché si va a incidere anche sull'aspetto psicologico degli operatori, vuol dire determinare una difficoltà anche per gli altri pazienti, ma soprattutto vuol dire far venire meno quel tessuto sociale che è alla base di ogni consesso civile. Il nostro principale e comune obiettivo deve essere quello di educare alla prevenzione e alla gestione degli episodi di violenza".
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