Salernitana in rodaggio, il Gubbio si impone 1-0 in amichevole
Decide un gol di Arena al 20°
Redazione Irno24 25/07/2021 0
Decimo giorno di lavoro per la Salernitana nel ritiro di Cascia. Domenica mattina, 25 Luglio, gli uomini di Fabrizio Castori hanno svolto esercitazioni tecniche e sui calci piazzati.
Nel pomeriggio i granata hanno affrontato il Gubbio nella terza sgambatura nel corso del ritiro umbro. La partita è terminata con una sconfitta per 1-0 (gol di Arena al 20°). La preparazione riprenderà Lunedì alle ore 10:00.
Intanto la società comunica che al termine del ritiro i granata svolgeranno il 1° agosto un’amichevole contro il Palermo presso lo Stadio Comunale di San Gregorio Magno alle ore 17:30. L’amichevole si svolgerà a porte chiuse.
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Redazione Irno24 19/06/2022
Compleanno Salernitana, Iervolino: "Squadra unica, tifoseria leggendaria"
"Buon compleanno alla nostra Salernitana: una squadra unica, di una città straordinaria e con una tifoseria leggendaria. La Salernitana è una storia di passione, orgoglio, coraggio, amore, dedizione ed attaccamento ad una maglia iniziata 103 anni fa e che non finirà mai.
Non permettiamo a nessuno di dividerci e nulla ci distruggerà. Avanti tutta! Noi siamo la Salernitana. Un nuovo modo di vivere il calcio". Lo scrive il presidente Iervolino sui social.
Redazione Irno24 21/02/2022
La Salernitana riprende ad allenarsi: fisioterapia per Ribery, Perotti e Radovanovic
Sono ripresi questo pomeriggio presso il C.S. “Mary Rosy” gli allenamenti della Salernitana. Gli uomini di Nicola hanno aperto la seduta con una fase di attivazione in palestra, prima di svolgere esercizi di tecnica dinamica sui principi di gioco. I granata impegnati nella gara di sabato contro il Milan hanno quindi svolto un lavoro di recupero atletico, mentre il resto della squadra ha terminato l’allenamento con una sgambatura contro la formazione Primavera.
Ribery (lieve risentimento al gemello destro), Radovanovic (trauma distorsivo alla caviglia sinistra) e Perotti (lieve risentimento al gemello sinistro) si sono sottoposti a seduta fisioterapica. Verdi, M. Coulibaly, Gyomber, Ruggeri, Strandberg e Schiavone hanno effettuato un lavoro atletico specifico. La preparazione dei granata riprenderà domani alle ore 10:30.
Redazione Irno24 30/05/2020
30 Maggio 1994, un colpo di pistola squarcia il cuore di Ago e dei salernitani
Ore 8.50 del 30 maggio 1994, un botto secco sconvolge la serenità del complesso di villini ubicati in via De Angelis a Santa Maria di Castellabate: Agostino Di Bartolomei si è appena tolto la vita con un colpo al cuore, sparato con la sua Smith & Wesson calibro 38. La famiglia piomba nel dramma, un fremito di disperazione scuote i salernitani e tutto il mondo del calcio.
Nessuno sa spiegarsi i motivi di un gesto del genere, almeno fino a quando Marisa De Santis, consorte del grande Ago, scopre un biglietto in cui il marito spiega a chiare lettere di essere entrato in un tunnel, di essere stato emarginato da quel mondo (il calcio) che tanto gli aveva dato e da lui tanto aveva ricevuto. Sembra sia andato male il progetto di costruzione di un centro sportivo per giovani calciatori.
In effetti, l’ultima soddisfazione Agostino se la toglie proprio a Salerno, condottiero di una squadra dal grande carattere che conquista la serie B nel 1989/90. Di quella compagine, allenata dal pragmatico Ansaloni, Di Bartolomei è il faro, il punto di riferimento dentro e fuori dal campo. E’ uno che non molla mai, disposto a mettere fra parentesi un passato glorioso nella Roma di Liedholm e di calarsi con umiltà nella mediocre terza serie. La sfida è vinta, non a caso il gol promozione nel match di Brindisi porta la sua firma: classico destro forte e preciso dal limite e la sfera si insacca nell’angolino.
Nella Capitale, il Barone svedese lo vede “regista difensivo”, una sorta di libero con licenza di impostare il gioco dalle retrovie. Con i piedi sopraffini e la testa che si ritrova, Ago ricopre il ruolo con grande classe e disciplina; qualche metro più avanti giostra Falcao, a completare un mix di micidiale efficacia. La Roma ’82/’83 trionfa davanti alla Juve, il mito di Ago decolla. I tifosi sono tutti per lui. La jella, però, è dietro l’angolo e il 30 maggio 1984 (sinistra coincidenza con la data della morte) i giallorossi perdono ai rigori la Coppa Campioni nella drammatica finale giocata proprio a Roma contro il Liverpool. Qualcosa si incrina nello spogliatoio e la società cede Di Bartolomei al Milan (dove ritroverà Liedholm) per improbabili esigenze di bilancio.
Agostino non perde la calma e la signorilità, continua ad essere un modello di riferimento a livello tecnico/tattico (i suoi lanci sono un marchio di fabbrica) e disciplinare (le sue rare rimostranze agli arbitri sono civilissime e pacate, accompagnate da quella postura inequivocabile con le mani ben raccolte dietro la schiena). In Lombardia rimane 3 anni, poi con l’avvento di Sacchi – che predilige un gioco rapido e ritiene sorpassati i liberi vecchio stampo – si accasa a Cesena.
Nel 1988, a 34 anni, il clamoroso approdo alla Salernitana di don Peppino Soglia. Ma non sono rose e fiori dall’inizio, perchè il tecnico Pasinato lo mette addirittura fuori squadra preferendogli Dalla Costa, onesto mestierante della categoria. Lamberto Leonardi, subentrato a Pasinato, lo reintegra e Giancarlo Ansaloni, mister della promozione, gli affida l’anno dopo le chiavi della regia. Ago disputa un torneo strepitoso, siglando – come detto – il gol storico di Brindisi.
Sono passati 26 anni da quella morte assurda, ma nell’animo di chi lo ha amato risuona ancora il grido “Oh Agostinooo, Ago-Ago-Ago-Agostinooo”…
in collaborazione con natialvestuti.it