Salerno, a Palazzo Fruscione le opere dei fotografi Lelli e Masotti

La grande mostra "Sguardi" sarà ospitata fino al 4 Giugno

Redazione Irno24 06/04/2023 0

"Si intitola Sguardi ed è la grande mostra che da oggi e fino al 4 giugno sarà ospitata a Palazzo Fruscione. Organizzata dall'associazione Tempi Moderni e curata da Silvia Lelli, Sguardi racchiude le opere frutto di oltre 40 anni di carriera dei fotografi Silvia Lelli e Roberto Masotti.

Un suggestivo viaggio nel poderoso ed importante archivio dei due fotografi, ravennati di nascita e milanesi d'adozione". Lo scrive sui social il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli.

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Redazione Irno24 11/11/2021

"Incursioni Contemporanee", Lello Lopez per il 2° appuntamento espositivo

Il 13 novembre 2021, alle ore 12.00, per il secondo appuntamento espositivo di Incursioni Contemporanee, nello spazio ipogeo di San Pietro a Corte, sarà inaugurata la mostra dell’artista Lello Lopez. Ingressi (gratuiti) dal Martedì alla Domenica dalle 10:00 alle 18:30.

L'esposizione, organizzata dalla Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino, a cura di Alessandro Demma, presenta alcuni lavori che vanno dal 2014 al 2021 ed è concepita come un complesso labirinto fatto di corpi, immagini, segni e simboli, per aprire un dibattito tra la storia del luogo e le attente riflessioni contemporanee dell’artista napoletano.

Lopez presenta una serie di opere che prendono le mosse dal suo recente progetto "Deposito materiale di senso" (2020): vari elementi che, attraverso contaminazioni ed equivoci, sono messi in relazione tra loro svelando aspetti iconologici, narrazioni e relazioni nascoste.

Poggiati su una scrivania, in uso un tempo negli studi medici, una scultura di terracotta di due mani parzialmente sovrapposte che reggono un piccolo registratore che invita a lasciare una traccia vocale - testimonianza di un’interazione che andrà inevitabilmente a modificare di volta in volta il valore ontologico dell’opera - tre megafoni recanti su apposite etichette i nomi di Joseph Kosuth, Robert Barry, Lawrence Weiner, artisti che notoriamente usano la sintesi verbale;

un taccuino aperto su una pagina di vecchi appunti, trovati tra libri di casa, che parla della danza e del gioco come massima espressione estetica nel bambino, e, infine, una traccia sonora che ripete la “Apologia di Socrate” di Platone, recitata dal padre dell’artista, riprende dal passato e attualizza una lezione etico-politica resa esteticamente concreta dalla verità della voce.

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Annamaria Parlato 23/08/2020

Tra quattrocento e novecento: la pinacoteca provinciale e le sue collezioni

Al primo piano del Settecentesco Palazzo Pinto, in via Mercanti 63, è ubicata la Pinacoteca Provinciale, aperta il 18 marzo del 2001. Il palazzo-contenitore è uno strepitoso esempio di architettura gentilizia, nel centro storico di Salerno; il suo nome proviene da una delle più importanti famiglie aristocratiche che vi dimorò. L’Amministrazione Provinciale da sempre si è resa parte attiva per il restauro, il recupero e la promozione-fruizione del patrimonio culturale in esso contenuto.

Le collezioni si avvalgono di donazioni già a partire dagli anni 1927-1938, la più cospicua è sicuramente quella Pinto, e con acquisizioni di opere databili dal XV al XVIII secolo. Il termine Pinacoteca deriva dal greco “pinakes”, che originariamente indicava le tavolette di legno usate per scrivere, ma che in seguito passò a designare i quadri dipinti. Su pinakes erano in genere dipinti gli ex-voto appesi nei santuari, alle pareti dei templi e agli alberi. Su tavola fu tutta la pittura del IV secolo a.C., che permise alle opere dei grandi maestri di circolare diffusamente nel mondo greco-romano.

Tornando al percorso espositivo e alle collezioni di Palazzo Pinto, questo si articola in ben tre sezioni, in ordine cronologico: dal Quattrocento al Settecento, Pittori Salernitani e Costaioli, Artisti stranieri.

Sezione Quattro-Settecentesca

Questa sezione si suddivide in tre gruppi: Rinascimento meridionale e tardomanierismo (XV-XVII), Naturalismo caravaggesco e Tardobarocco giordanesco (XVII-XVIII), Accademia di Solimena e pittura di genere (XVIII). Tra i capolavori si citano la tavola lignea con l’Assunzione della Vergine di Cristoforo Faffeo e bottega di fine Quattrocento, e il Polittico di Andrea Sabatini da Salerno, uno dei maggiori pittori rinascimentali dell’Italia meridionale.

A seguire il trittico raffigurante la Madonna con Bambino in trono tra i Santi Francesco d’Assisi, Antonio da Padova, Bernardino da Siena e Ludovico d’Angiò, attribuito da Ferdinando Bologna al Maestro dell’Incoronazione di Eboli (XV secolo). Ancora, lungo i corridoi si ritrovano dipinti che si rifanno al naturalismo caravaggesco per i secoli XVII-XVIII, la splendida opera di Antonio Olivieri Madonna con Bambino e San Giovannino, che ha chiari riferimenti ai Caracci e al Maratta, ed infine tele con scene di genere come nature morte e paesaggi.

Il secolo XVII è rappresentato da dipinti come “Il sacrificio di Isacco”, nei modi di Francesco Guarino, “Salomè con la testa del Battista” vicino alle opere del Battistello. Il XVIII secolo, a seguito dell’operazione di restauro che ha consentito il riconoscimento e la datazione di numerose opere, si è enormemente arricchito con scene vetero e neo-testamentarie, paesaggi e nature morte, anche di grandi proporzioni.

Sezione Salernitani e Costaioli

Protagoniste di questa sezione sono le opere di artisti Salernitani (Raffaele Tafuri, Gaetano Esposito, Clemente Tafuri, Pasquale Avallone, Guglielmo Beraglia, Gaetano D’Agostino) e della Costiera Amalfitana (Luca Albino, Antonio Ferrigno, Luigi Paolillo, Manfredi Nicoletti, Gaetano Capone) tra Ottocento e Novecento. Di notevole bellezza è la Torre Normanna di Luca Albino. Le altre opere sono accomunate tra loro per i temi trattati, come il paesaggio, i ritratti, il folklore.

Sezione Artisti Stranieri

A partire dal 1999 si costituì questa sezione, comprendendo ben 52 opere di circa undici artisti stranieri, i cosiddetti “tedeschi”, che giunti sulla Costa Salernitana, amanti della civiltà magno-greca, delle cupole bianche mediterranee, delle scene di vita quotidiana, apportarono grandi novità e rivoluzionarono la scena artistica locale nei primi anni del Novecento. Di Richard Dölker, uno dei maggiori esponenti del “periodo tedesco” della ceramica vietrese, sono conservate 19 opere tra acquerelli, chine, disegni. Paesaggi positanesi di Stefan Andres, scrittore oltre che pittore, sono a china su carta, di cui i più famosi sono: Il campanile della Chiesa Madre di Positano, Punta Campanella vista da Positano, La casa degli Andres a Positano.

Ovviamente in questa sede sarebbe impossibile elencare tutti i capolavori esposti in Pinacoteca. Di sicuro la curiosità è forte e questo potrebbe essere uno spunto interessante, indirizzato a coloro che volessero visitarla. Recarsi in Pinacoteca Provinciale, magari in periodo natalizio, potrebbe essere una strepitosa passeggiata culturale tra i vicoli del centro storico dell’OPULENTA SALERNUM, iscrizione coniata su una moneta del 1052, alludendo alla ricchezza del principato di allora che persiste anche nella Salerno di oggi. L’apertura è dal martedì alla domenica dalle ore 9 alle 19:45. L’ingresso è gratuito.

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Redazione Irno24 15/02/2021

Salerno, fondazioni Carisal e Menna insieme per iniziative culturali

È stato firmato nei giorni scorsi il protocollo d'intesa tra la Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana e la Fondazione Filiberto e Bianca Menna con l’obiettivo comune di promuovere attività sociali volte a tutelare e valorizzare il patrimonio storico, artistico, culturale ed ambientale attraverso iniziative per sensibilizzare la comunità salernitana.

Due realtà di origini diverse, che si pongono l’obiettivo di promuovere la crescita culturale, sociale ed economica del proprio territorio. La Fondazione Carisal è una delle 86 fondazioni di origine bancaria presenti in Italia e che da oltre 20 anni accompagna lo sviluppo culturale, sociale ed economico del proprio territorio, favorendo la crescita della comunità attraverso la promozione e la diffusione della cultura e dell’arte, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali e delle arti applicate, la ricerca scientifica e le innovazioni tecnologiche, la crescita e la formazione giovanile, attività sportive e filantropiche.

La Fondazione Menna, istituzione riconosciuta di Alta Cultura, inserita dal Ministero per i Beni Culturali tra i luoghi del contemporaneo, è nata nel 1989 per volontà della famiglia Menna e promuove, da sempre, iniziative e progetti volti ad approfondire e diffondere la conoscenza del presente dell’arte, rinnovando così la lezione teorica dello studioso salernitano, fra i protagonisti del dibattito critico del secondo Novecento. La Fondazione svolge la propria missione culturale con precise strategie operative che privilegiano il confronto critico e l’educazione, in una prospettiva orientata a quella costruzione del nuovo, di cui lo stesso Menna è stato costante promotore nel corso della sua attività di ricerca.

"Investire nella cultura e nella creazione di reti sostenibili in un’ottica comunitaria sono, oggi, due aspetti di fondamentale importanza per agire sinergicamente - dichiara il Presidente della Fondazione Carisal, Domenico Credendino - e riuscire a contribuire alla crescita e al miglioramento del tessuto sociale ed economico della nostra comunità".

"Siamo lieti di annunciare di avere sottoscritto con la prestigiosa Fondazione Carisal - afferma il Presidente della Fondazione Menna, Claudio Tringali - un protocollo di intesa finalizzato alla promozione di attività volte a tutelare e valorizzare il patrimonio storico ed artistico locale ed in generale la cultura e l’arte. Ci auguriamo che grazie alla volontà di collaborazione tra i sodalizi ed all’intesa raggiunta, in un momento difficile per le Istituzioni culturali, saremo in grado di dare un migliore contributo all’offerta culturale della nostra città".

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