Tentata truffa ad agenzia postale di Salerno centro, 50enne in arresto
L'uomo aveva fatto richiesta di un carnet di assegni intestato ad un correntista della filiale
Redazione Irno24 11/12/2021 0
La Polizia ha tratto in arresto P.V., di anni 50, residente a Salerno, perché resosi responsabile di tentata truffa, sostituzione di persona, false dichiarazioni sull'identità personale ad incaricato di pubblico servizio e di possesso di documento di identificazione falso valido per l'espatrio.
In particolare, i poliziotti delle Volanti sono intervenuti presso l'agenzia postale di Salerno centro per segnalazione di persona sospetta. Un dipendente dell'ufficio ha riferito circa la presenza di una persona che, allo sportello, dichiarando false generalità, faceva formale richiesta di un carnet di assegni intestato ad un correntista della filiale, esibendo anche il codice fiscale e la carta di identità rilasciata dal Comune di Cava de' Tirreni. La carta riportava la foto della persona segnalata, al momento presente ancora allo sportello.
Nella circostanza, il dipendente postale ha precisato che lo stesso individuo, già nella giornata precedente aveva richiesto il rilascio del carnet di assegni esibendo una presunta denuncia di smarrimento sporta presso i carabinieri della Stazione di Vietri sul Mare, sempre a nome del citato correntista.
Gli agenti hanno individuato e bloccato il truffatore che nell'immediatezza ha ammesso le responsabilità. Lo stesso è stato condotto presso gli uffici della Sezione Volanti dove è stato identificato. Dopo le formalità di rito, P.V., su disposizione del P.M. di turno, è stato accompagnato presso il proprio domicilio e sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa del giudizio di convalida.
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Redazione Irno24 29/10/2020
Impero economico con "schermi" e prestanome, colpo a clan operante nel salernitano
Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno sta procedendo all'esecuzione di due decreti di sequestro finalizzati alla confisca emessi dal Tribunale di Salerno, Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. I destinatari sono Fabbrocino Francescantonio (classe 1956), nipote di Mario Fabbrocino, e Piccirillo Antonio (classe 1947), ritenuto prestanome del primo, entrambi pluripregiudicati e già sottoposti a misure cautelari di tipo custodiale.
Come è noto, il clan Fabbrocino costituisce una delle organizzazioni criminali di maggiore tradizione della Campania. Già orbitante nella famiglia napoletana di Cosa Nostra, ha successivamente operato nell‘area compresa tra il Nolano ed il Vesuviano, svolgendo numerose attività illecite, tra le quali il traffico di stupefacenti, estorsioni, omicidi. Si tratta di una organizzazione criminale con spiccata vocazione imprenditoriale, operante in vari settori, che ha saputo, nel tempo, reinvestire in attività economiche i profitti illecitamente maturati, anche allo scopo di occultame la provenienza.
Le indagini hanno consentito di accertare l'esistenza di sofisticati meccanismi elaborati al fine di occultare la diretta titolarità delle ricchezze accumulate grazie alle attività illecite svolte dal clan, mediante il ricorso all’intestazione fittizia di quote societarie ed immobili ad otto “prestanome”. Sono stati accertati reimpieghi di somme illecite, nel periodo 2004-2010, per oltre un milione e mezzo di euro.
Gli investigatori sono altresì riusciti a ricostruire l’esatto compendio dei beni accumulati, nonostante i soggetti utilizzati come “schermi”, tutti incensurati, godessero di una posizione imprenditoriale tale da far passare inosservati i cospicui flussi finanziari ed investimenti immobiliari, non lasciando trapelare alcun segnale di irregolarità, dimostrando che Fabbrocino continuava di fatto a gestire la contabilità delle aziende ed a mantenere la titolarità dei beni.
Le società sequestrate, operanti sull’intero territorio della provincia di Salerno, appartengono al settore immobiliare e della grande distribuzione di noti marchi di prodotti alimentari. Alla base dei provvedimenti di sequestro, oltre alla notevole sproporzione tra i redditi dichiarati e le ricchezze riconducibili ai due destinatari, vi è la propensione a delinquere di entrambi i soggetti destinatari della misura, uno dei quali, ancorché ristretto agli arresti domiciliari, pur di non rinunciare alla gestione in prima persona degli affari, incontrava regolarmente, presso la propria abitazione, collaboratori ed agenti della “rete vendite”.
I Finanzieri di Salerno sono riusciti a ricostruire, nel dettaglio, l’intero schema di interposizione fittizia, sottoponendo a sequestro 9 complessi aziendali, 53 appartamenti, 4 villini, 17 garage, 8 appezzamenti di terreno e 16 partecipazioni in società di capitale, per un valore complessivo stimato in oltre 13 milioni di euro. L’amministrazione giudiziaria di tali aziende garantirà la continuità aziendale, salvaguardando cosi i posti di lavoro e i contratti in essere.
Redazione Irno24 05/10/2021
Salerno, Consiglio Comunale: spiccano Loffredo e i "Progressisti"
Detto della competizione per la carica di Sindaco, con Napoli riconfermato, per quanto riguarda le liste svetta "Progressisti per Salerno", una delle nove a sostegno del rieletto Napoli; ha raccolto circa 11500 preferenze. A livello individuale, è Dario Loffredo, assessore uscente al commercio, il più votato (relativamente alla suddetta lista e in assoluto), con circa 1800 preferenze.
Nella coalizione a supporto del candidato Elisabetta Barone, il Movimento 5 Stelle primeggia con quasi 2900 voti, mentre nel caso del candidato Michele Sarno, espressione del centrodestra, Fratelli d'Italia ottiene poco più di 3mila voti.
Redazione Irno24 12/10/2021
"Istruzioni" sul voto e minacce, due arresti alla Cooperativa San Matteo
ln data odierna, la Squadra Mobile di Salerno ha dato esecuzione ad un'ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, su conforme richiesta della Procura, applicativa degli arresti domiciliari per una durata di 20 giorni nei confronti di Gianluca Izzo, amministratore di fatto della Cooperativa sociale “San Matteo”, e Umberto Coscia, lavoratore della predetta società, per il reato di cui all'art. 87 D.P.R. 570/1060.
La misura è stata disposta per garantire la possibilità di genuina acquisizione della prova a fronte del pericolo di inquinamento delle corrispondenti attività. In data 3.10.21, nella prima giornata di voto per le elezioni amministrative del Comune di Salerno, la Polizia Giudiziaria aveva appreso, dalla pagina-profilo facebook di alcuni consiglieri di minoranza, che era stato pubblicato e commentato un “messaggio audio” dal contenuto intimidatorio in relazione al suffragio in corso di svolgimento.
Dai commenti ai vari post risultava che probabilmente il messaggio era stato diffuso a mezzo WhatsApp o altro social media e destinato ad un gruppo chat composto dai lavoratori di un Ente legato all'Amministrazione Comunale che aveva "espresso una candidata nelle liste collegate al Sindaco Napoli". Dall'ascolto dell'audio, trasmesso formalmente alla Procura, risultava che una voce maschile richiamava tutti i destinatari a rispettare indicazioni di voto evidentemente in precedenza impartite, utilizzando frasi del chiaro contenuto minatorio.
Secondo quanto ritenuto nel provvedimento cautelare, all'esito parziale delle attività investigative, l'audio era stato inoltrato in un gruppo WhatsApp (di cui facevano parte i dipendenti della cooperativa San Matteo) da Coscia e confezionato da Izzo, mandante anche di una seconda comunicazione, sempre per il tramite di WhatApp, del medesimo tenore intimidatorio.
Nel corso delle perquisizioni domiciliari finora eseguite, nei confronti di Coscia e di un altro lavoratore della Cooperativa, è stato sequestrato un elenco manoscritto, con nomi di votanti una candidata legata da rapporto di coniugio con Izzo Gianluca. E' stato altresì rivenuto ed esaminato un cellulare al cui interno si riscontrava la presenza di una chat dell'applicativo WhatsApp, denominata Coop Fatebene Fratelli, su cui erano stato inoltrati i messaggi audio.
NOTA STAMPA PROCURA DI SALERNO