Traffico di Captagon "intercettato" a Salerno, misura cautelare per siriano

L'uomo era latitante, i fatti risalgono ad un maxi sequestro del giugno 2020

Redazione Irno24 17/02/2023 0

I finanzieri del Comando Provinciale di Salerno hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP su richiesta della Procura, nei confronti del cittadino siriano T.A.K. (classe '60), allo stato latitante, indagato per traffico internazionale di stupefacenti.

I fatti contestati si ricollegano al sequestro di un quantitativo superiore alle diciassette tonnellate, tra Captagon ed hashish, eseguito nel giugno 2020 nel porto di Salerno. I successivi approfondimenti investigativi consentirono di ipotizzare, quanto ai fatti accertati, la responsabilità di un uomo di origini siciliane, residente in Svizzera, e di uno spedizioniere doganale salernitano, che furono raggiunti da una misura cautelare nell'agosto 2021, in quanto considerati responsabili dell'intermediazione logistica dei carichi di stupefacente provenienti dalla Siria

Il primo è stato condannato a 10 anni di reclusione, per il secondo è ancora in corso il processo. Parallelamente, l'attenzione investigativa è stata rivolta all'individuazione del mittente della sostanza stupefacente e delle operazioni di trasporto, originariamente rimasto sconosciuto, che si è ritenuto di identificare nel siriano di cui sopra.

A tale conclusione si è ritenuto di poter pervenire in base all'analisi di telefoni cellulari, da cui sono stati estrapolati alcuni messaggi Whatsapp e Telegram, tramite i quali sarebbero state fornite istruzioni sulle procedure da seguire per realizzare il programma criminoso, con specifico riferimento alla pratica del "tramacco", consistente nel trasferire la merce di copertura dagli originari contenitori in altri "nazionalizzati", in modo tale da far perdere le tracce della provenienza del carico, giustificando tali artifici con documentazione commerciale di accompagnamento emessa da aziende compiacenti. Il modus operandi ipotizzato, infatti, consisteva nell'eliminazione di ogni indizio da cui risalire all'origine siriana della spedizione.

Ulteriori indagini, condivise con le autorità tedesche, in ragione di un procedimento giudiziario presso la Procura di Essen, per analoghi fatti di traffico di droga, hanno consentito di ipotizzare l'esistenza di una rete criminale ben consolidata dedita al traffico internazionale di Captagon, vicina alle autorità siriane, con agganci strategici all'interno del porto di Latakia, dove insisterebbe una potente cellula delinquenziale coordinata da una serie di soggetti (operatori doganali, spedizionieri doganali, organi di controllo) che, a vario titolo, presterebbero la loro opera per curare sistematicamente l'invio di ingentissime partite di stupefacente.

In tale contesto, uno dei principali indagati nel procedimento tedesco, nel corso di un interrogatorio nell'aprile 2022, ha fornito elementi ritenuti significativi a carico del siriano T.A.K., oltre ad informazioni sul vertiginoso business messo in piedi dalle organizzazioni criminali filo-siriane, sulla complicità di soggetti addetti ai controlli doganali e sulla riconducibilità ad ambienti siriani di alcuni esponenti di spicco che gestiscono a Latakia tali affari illeciti. Si ribadisce che il provvedimento cautelare è stato emesso sulla base degli elementi probatori acquisiti in fase di indagini preliminari, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione d'innocenza.

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