La Provincia non vende più l'Archivio di Stato di Salerno

La soddisfazione della neo-direttrice, Fortunata Manzi: "Il nostro è un tesoro inestimabile"

Redazione Irno24 08/06/2023 0

Con Decreto del Presidente Franco Alfieri, la Provincia di Salerno toglie dalla lista dei propri beni alienabili l’edificio di circa 4400 metri quadrati che accoglie dal 1934 l’Archivio di Stato di Salerno, in piazza Abate Conforti. Era stato destinato alla vendita insieme ad altri immobili dell’Ente, con l’obiettivo di migliorare i conti pubblici.

"Migliore benvenuto non potevo avere. Grazie alla decisone del Presidente Alfieri – sottolinea Fortunata Manzi, neo-direttrice – viene finalmente fugato il pericolo che l’Archivio si trovasse inopinatamente senza casa, per la prima volta dalla sua istituzione nel 1812, in età murattiana.

Il nostro, per quanto misconosciuto, è un tesoro inestimabile, pieno di peculiarità che vorremmo condividere con cittadini e turisti, affermandoci come meta di visita, grazie a eventi e mostre che, partendo dai preziosi documenti che custodiamo, intercetteranno gli interessi più svariati di cittadini e turisti.

D’altronde, lo stesso palazzo, di origine medievale, un tempo adibito a sede di Regia Udienza Provinciale, rappresenta una tappa interessante per chi volesse conoscere le bellezze cittadine, con la sua cappella angioina, intitolata a San Ludovico da Tolosa, dalla scarna maestosità; con la visita all’angusta cella in cui la tradizione popolare vuole fosse stato imprigionato Carlo Pisacane, ma dove furono comunque ristretti, in attesa di giudizio, numerosi prigionieri accusati di sedizione dal governo borbonico, fra cui Giovanni Nicotera; con le carte dell’antico collegio medico salernitano, con la ricca e peculiare documentazione relativa al conferimento dei gradi dottorali in medicina, chirurgia e farmacia”.

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Redazione Irno24 24/10/2024

"Salerno legge", al Comune lo scaffale della biblioteca civica diffusa

"Al secondo piano del Palazzo di Città - scrive il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli - è da oggi disponibile lo scaffale della biblioteca civica diffusa. Chiunque potrà donare dei libri, chiunque potrà prenderli in lettura. È il bel progetto 'Salerno Legge' che la Fondazione Copernico sta realizzando con il patrocinio del Comune.

Altri scaffali sono già disponibili presso il Club Velico Salernitano e al Parco Arbostella. Invito i concittadini che vogliano allestire uno scaffale presso associazioni, centri culturali, attività commerciali e ricreative a contattare il numero 329.215.9979 o scrivere una mail all'indirizzo info@salernolegge.it".

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Redazione Irno24 31/03/2021

Avviso esplorativo restauratori, i chiarimenti di Strianese

"Mi rendo conto che vanno chiariti alcuni passaggi fondamentali - dichiara Michele Strianese, Presidente della Provincia, in merito all'avviso per restauratori - come pure va rimarcato che stiamo parlando di un semplice avviso esplorativo e non di un bando, come qualcuno erroneamente ha riportato. Mi spiace anche che una importante categoria di lavoratori del mondo della cultura, i restauratori, possa aver letto con amarezza un avviso che non prevedeva indennità adeguate alla professionalità. Vorrei quindi spiegare bene il contesto.

Solo lo scorso anno il Governo ha ratificato in via definitiva, dopo la firma del 2013, la 'Convenzione di Faro' che impegna i suoi partecipanti a riconoscere il patrimonio culturale come diritto ed elemento fondamentale per lo sviluppo umano e la qualità della vita. Aderendo a questa Convenzione, i Paesi partecipanti non solo si impegnano affinché l’eredità e la partecipazione al patrimonio culturale sia un diritto di tutti, ma anche a tutelare lo stesso patrimonio.

Ovvio quindi che sono necessari adeguati sostegni economici perché si possa concretizzare tutto questo, altrimenti si scivola nel regno delle chiacchiere. Purtroppo basta dare uno sguardo agli ultimi Rapporti annuali di Federculture: nel 2019 dedica un focus ai trend annuali del settore culturale dell'ultimo decennio per cui si scopre che il mondo della cultura ha perso circa 700 milioni di euro di risorse pubbliche, da parte di Regioni, Province, Comuni.

In particolare, la spesa nella cultura per le Province passa da 295 a 52 milioni nel decennio, in pratica la cultura per le Province sparisce. Tutto nasce dalla legge Delrio del 2014 e relative leggi di Bilancio, che ci hanno imposto tagli draconiani. La Manovra del 2014 ha tagliato 3 miliardi di finanziamenti nel triennio 2015-17, quella successiva ha sforbiciato del 50% il personale delle 76 Province italiane.

In particolare le Province perdono la delega alla cultura e ai beni culturali con una incongruenza esiziale: le Province possiedono un patrimonio culturale spesso di grande rilievo, come nel nostro caso, che però rimane senza fondi per la gestione, manutenzione e conservazione. Una tragedia della quale, a quanto pare, nessuno si è accorto, nonostante le Province abbiamo a gran voce sollevato più volte la questione. Per il proprio patrimonio culturale le Province hanno zero risorse.

Per fortuna che c’è la Regione Campania, l’unica che ci è stata vicina attraverso la SCABEC (Società Campana Beni Culturali) con la quale abbiamo siglato un importantissimo protocollo d’intesa per la gestione e valorizzazione del nostro patrimonio culturale. La SCABEC infatti, società in house della Regione, è deputata alla valorizzazione e promozione dei beni culturali della regione e ci ha offerto soluzioni concrete alla stortura della Legge Delrio.

A chiunque sia sensibile alla corretta valorizzazione dei nostri beni culturali, faccio un appello: chiedo di intervenire con i fatti, in maniera costruttiva con finanziamenti mirati, oppure per riformare le Province che possano di nuovo avere fondi necessari alla manutenzione e conservazione del proprio patrimonio culturale".

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Redazione Irno24 23/06/2022

Salerno Letteratura, grande successo per Ermal Meta: la "prima" da scrittore

Uno scenario davvero suggestivo (l'atrio del Duomo di Salerno) e una nutrita presenza di pubblico hanno accompagnato la presentazione del romanzo del cantautore di origini albanesi Ermal Meta, dal titolo "Domani e per sempre", nell'ambito della decima edizione del festival Salerno Letteratura.

Una piacevole chiacchierata nel corso della quale l'artista, al primo lavoro da scrittore, si è soffermato sulle circostanze che lo hanno spinto a realizzare l'opera, un romanzo non autobiografico che traccia - con rispetto, delicatezza e potenza espressiva - almeno 40 anni di storia dell'Albania nel secondo Novecento, accompagnando il lettore, attraverso il protagonista Kajan, un predestinato della musica, nella conoscenza dei "figli di un tempo ferito, che il tempo non ha potuto ferire".

Un racconto aspro, calato in un contesto di guerra e violenza (la conversazione è stata anche l'occasione per riflettere sulla situazione dell'Ucraina e di tutti i paesi lacerati da un conflitto), nel quale però la speranza e la sete di libertà permettono sempre di afferrare con forza la vita e guardarla con occhi fiduciosi.

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