Lungaggini per rinnovare la carta d'identità a Salerno, il racconto di un lettore

All'ufficio anagrafe di Pastena una coda di oltre 50 persone

L'ufficio anagrafe di Pastena

Redazione Irno24 28/08/2021 0

Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di un nostro lettore di Salerno, alle prese con il rinnovo della carta d'identità, particolarmente laborioso a causa del sottodimensionamento del personale comunale preposto ai servizi anagrafici, ancora più accentuato dalle ferie estive.

"Il giorno 23 Agosto sono andato all'ufficio anagrafe di Pastena perché dovevo rifare la carta di identità prossima alla scadenza, ma ho avuto una brutta sorpresa: davanti a me c'era una fila di oltre 50 persone. Ho atteso un po' per vedere quanto tempo ci volesse, ma dopo un po' ho dovuto desistere perché il mio turno non sarebbe mai arrivato prima della chiusura.

Mi sono recato due giorni dopo all'ufficio di Fuorni (foto in basso, ndr), dove ho trovato meno gente (probabilmente perchè più defilato), e dopo circa un'ora e mezza di fila sono riuscito ad effettuare il rinnovo del documento. Mentre attendevo, un dipendente comunale è uscito fuori per avvisare che l'ufficio avrebbe chiuso alle 12:50, invitando quindi a regolarsi se restare o meno, tenendo conto che per il disbrigo della pratica carta di identità servono circa 10 minuti.

Ed è qui che ho scoperto una cosa sconfortante: gli impiegati attivi sono due, ma solo uno sportello si occupa di carte di identità, perchè il Ministero (così hanno risposto ad una signora che chiedeva delucidazioni) ha inviato un solo apparecchio adatto allo scopo".

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Redazione Irno24 27/11/2022

Salerno, una microdiscarica fra via Laurenzi e via Zottoli

Numerosi lettori ci hanno segnalato l'esistenza di una "microdiscarica" fra Via Laurenzi e Via Zottoli, a Salerno, zona della città non lontana dalla sede Asl di via Nizza e dalla Cittadella Giudiziaria. A supporto della segnalazione, pubblichiamo anche una foto.

I residenti ci fanno sapere che le precipitazioni delle ultime settimane hanno intriso d'acqua il materiale depositato, "espandendolo" e rendendo dunque la situazione più problematica. Nel mezzo dei rifiuti, come si vede dall'immagine, campeggia anche la "seduta" di una sedia da ufficio.

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Redazione Irno24 09/02/2024

Salerno, prosegue l'attivita dei "cercatori di metallo" il giovedì sera

Torna d'attualità a Salerno, ma probabilmente non è mai cessato del tutto, il problema dei "cercatori di metallo" nella frazione indifferenziata dei rifiuti. Un nostro lettore di via Irno, infatti, ci ha testimoniato, con documentazione fotografica, il "risultato" dell'esplorazione di uno dei sacchi.

Deve essersi rivelata in gran parte infruttuosa, perchè si vedono in terra numerosi rifiuti elettronici, "scartati" dal rovistatore di turno, evidentemente interessato ad altro. Ciò accade il giovedì sera, giorno in cui si conferisce, appunto, l'indifferenziato.

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Redazione Irno24 02/10/2025

Salerno, i docenti del Regina Margherita: "Di nuovo schiacciati e ignorati"

"Di nuovo schiacciati, di nuovo ignorati, di nuovo merce di scambio. I docenti del Liceo Regina Margherita di Salerno - in una lettera aperta, a loro firma - dicono basta. I nostri sono studenti come tutti gli altri, con lo stesso diritto allo studio, con le stesse possibilità di scelta, con le stesse opportunità. I lavoratori della nostra scuola hanno uguali diritti degli altri, lavorare in un ambiente sicuro, sereno, nel rispetto della loro dignità.

Per questo oggi rispondiamo a tutte le menzogne messe in campo per farci passare da avventurieri, gestori incapaci, sfruttatori disonesti che approfittano di ogni opportunità per incomprensibili mire espansionistiche su di un bene che, a differenza di altri, sappiamo pienamente non essere proprietà privata bensì dello Stato che noi semplicemente e con coscienza serviamo e tuteliamo attraverso l’attenzione costante nei confronti dei nostri ragazzi, il futuro di tutti quanti noi.

E rispondiamo soltanto oggi a narrazioni infamanti e diffamanti, non perché spaventati bensì perché, alla richiesta in parola da parte dell’Ente Provincia di collaborare per una giusta soluzione, abbiamo risposto con il silenzio mediatico per non alimentare sterili polemiche che potevano distrarre dall’obiettivo che ritenevamo comune: rendere giustizia ai nostri studenti. E per noi, la parola data conta. Il carico è, però, diventato insopportabile; il cumulo di fango che ci viene gettato addosso rischia - o forse ha come finalità - di farci affondare, insieme alle famiglie e agli studenti che hanno riposto la loro fiducia in questa scuola, da sempre distintasi sul territorio per le sue iniziative civili e sociali, per l’attenzione all’inclusione, per l’apertura alla novità in continuità con il mandato affidatoci.

Siamo sì in stato di sofferenza, perché non ci è dato modo di lavorare come dovremmo per assenza di spazi, aule promesse, millantate e mai consegnate. Si legge sul 'Mattino' del 16 settembre che dalla Provincia si comunica che gli spazi ci sono, che le aule necessarie sono state consegnate lasciando ipotizzare chissà quale interesse ad occupare le aule presso il Genovesi-Da Vinci, costringendo i docenti a dividersi tra due plessi e gli alunni a separarsi da quello che è comunque il cuore di tutte le attività della scuola.

Si legge come dichiarazione del consigliere provinciale delegato all’istruzione, Martino D’Onofrio, che “numeri alla mano, tutti gli iscritti al Regina Margherita possono svolgere le lezioni all’interno del loro istituto, abbiamo fatto tutte le verifiche del caso”. Quando? E dove sono questi spazi? Inoltre, a proposito di numeri, di che stiamo parlando? Continua l’articolista: “In base ai dati in possesso della Provincia, il Regina Margherita presenta numeri in calo al contrario del Genovesi, che invece negli ultimi anni ne ha guadagnati”.

Ben lieti dell’incremento dell’IIS Genovesi-Da Vinci, siamo in grado di smentire il calo del nostro liceo che quest’anno torna a superare la quota di 1000 iscritti - per la precisione 1020 - a fronte dei 962 che ci vengono attribuiti. Non è possibile che il dato corretto non sia noto alla Provincia. E allora, a che gioco stiamo giocando? È ora di scoprire le carte e smetterla con le menzogne. Se l’intento è cancellare questa istituzione dalla città, che si abbia almeno il coraggio di dirlo chiaramente senza gettare su di noi la responsabilità di tale evento. Il Regina Margherita forse non riuscirà a salvare la propria storia, ma continuerà a lottare perché almeno si possa salvare la verità".

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