70 articoli dell'autore Andrea Montinaro
Andrea Montinaro 27/09/2024 0
La Salernitana riceve il Catanzaro, il successo manca da un mese
I granata tornano in campo, allo stadio Arechi, domenica alle ore 15:00 per inseguire una vittoria che manca dal 27 agosto contro la Sampdoria: da lì 2 sconfitte e 1 pareggio, ultimo lo 0-0 contro la Reggiana della settimana scorsa, e in più la sconfitta in Coppa Italia di mercoledì con l’Udinese. La Salernitana non riesce ancora ad ingranare in questo campionato, ma la sensazione è che la squadra abbia grandi potenzialità (inespresse) e che il tappo possa saltare da un momento all’altro.
Nelle ultime due uscite, contro Pisa e Reggiana, dove si è racimolato soltanto 1 punto, la Bersagliera avrebbe meritato di più per quanto visto sul rettangolo verde; se con il Pisa la fase difensiva aveva evidenziato ancora tentennamenti e meccanismi da registrare, con la Reggiana ha offerto un miglioramento, mostrando un equilibrio confortante in vista delle prossime gare. È mancato il cinismo e un pizzico di fortuna, che non ha permesso ai granata di tornare con i 3 punti da Reggio Emilia.
Prossimo avversario sarà il Catanzaro, 16° in classifica e con un punto in meno della Salernitana; i calabresi arrivano da una cocente sconfitta contro la Cremonese nei minuti finali e vorranno ritrovare la vittoria, che manca dal 1° settembre (3-1 sulla Carrarese tra le mura amiche). Martusciello dovrebbe tornare alla formazione tipo: in porta Sepe, a destra Stojanovic (Ghiglione ha ancora bisogno di minuti nelle gambe), Bronn e Ferrari centrali, a sinistra Njoh (di nuovo favorito su Jaroszynski, apparso un po’ in ritardo di condizione). Amatucci, che ha giocato solo 33' a Udine, tornerà in regia e accanto si candidano Maggiore e Reine-Adelaide, autore di ottimi guizzi a Reggio Emilia.
Qualche dubbio in più nel tridente: fuori Kallon, che deve scontare l’ultimo turno di squalifica, mentre Braaf sarà confermato certamente a sinistra. A destra è ballottaggio Hrustic-Verde. Come punta centrale, Martusciello potrebbe riproporre Wlodarczyk, con un Simy scalpitante dopo il gol segnato all’Udinese in settimana. Torregrossa, al momento, è indietro nelle gerarchie.
Caserta, invece, dovrà fare a meno di Iemmello per un fastidio al polpaccio, così come di Pontisso, che non ha ancora recuperato dalle sue noie fisiche. Dubbi sul modulo: nei giorni scorsi, oltre al 4-2-3-1, il trainer del Catanzaro ha provato diverse soluzioni, anche il 3-5-2 con tre centrocampisti sulla mediana. Da valutare la condizione fisica degli ultimi arrivati, compreso l’ex della partita Mamadou Coulibaly.
Arbitrerà il match Livio Marinelli di Tivoli: due vittorie per l’ippocampo negli otto precedenti con lui alla direzione. Non senza polemiche l'ultimo, quel Napoli-Salernitana della scorsa stagione deciso da un gol dubbio di Rrahmani in pieno recupero. Fra Salernitana e Catanzaro, invece, i numeri pendono a favore dei granata: ben 9 i successi campani, 4 giallorossi e 4 pareggi.
Andrea Montinaro 20/09/2024 0
La Salernitana a Reggio Emilia per rialzarsi, serve continuità
Sconfitta cocente quella di settimana scorsa all’Arechi contro il Pisa di Pippo Inzaghi. Sconfitta resa ancor più amara dalla consapevolezza che il risultato di 2-3 per i toscani è stato tutt’altro che specchio di quanto visto durante i 90 minuti. Da registrare sicuramente la fase difensiva, che elegge attualmente la Salernitana come squadra più battuta in Serie B con 10 reti al passivo in 5 partite.
D’altro canto, sono 9 invece le reti segnate, numero confortante che evidenzia il gioco propositivo di Martusciello e che conferma i granata come secondo miglior attacco del campionato. Ora bisogna trovare il giusto equilibrio, la formula giusta per immettersi sul viale della continuità di risultati e abbandonare definitivamente le montagne russe.
Domani, al Mapei Stadium, contro la Reggiana, la Salernitana deve mandare un segnale; oltre a ritrovare (magari) una vittoria, serve dimostrare finalmente compattezza ed equilibrio tra i reparti, ad oggi il cruccio dei granata che non ha consentito di racimolare quei punti in più che avrebbe meritato. Martusciello in conferenza ha ribadito quello che di buono si è visto contro il Pisa e allo stesso tempo ha preso come esempio il match di settimana scorsa per evidenziare gli errori che la Salernitana non dovrà commettere domani: “La squadra deve giocare bene come ha fatto con il Pisa ed arrivare alla vittoria. Nel primo tempo eravamo troppo verticali, nel secondo troppo orizzontali. Non abbiamo giocato male, non c’è stata molta differenza, loro erano forti ed infatti sono al primo posto. Spero che domani si possa giocare ancora così bene, anche se affrontiamo una squadra molto diversa”.
Intanto, tra i convocati rientrano Soriano e Reine-Adelaide, che offrono finalmente una possibilità di scelta più ampia in mediana; out Tongya per infortunio, Kallon (squalificato) e Valencia, ancora fuori per scelta tecnica. Riconfermato il 4-3-3, con Jaroszynski che potrebbe prendere il posto di Njoh nel ruolo di terzino sinistro, con Maggiore in ballottaggio con Tello nel trio a centrocampo assieme a Amatucci e Hrustic e il reparto offensivo formato da Verde, Braaf e Torregrossa o il polacco Wlodarczyk prima punta.
La Reggiana, come la Salernitana, viene da due sconfitte consecutive con Pisa e Sudtirol; dopo un inizio convincente, si è fermato in classifica a 7 punti, 1 in più dei granata. Sette gol fatti ed altrettanti subiti non allontanano molto gli emiliani, nei numeri, dalla squadra di Martusciello e non vorranno sicuramente cadere per la seconda volta consecutiva in casa, presupposti che potrebbero rendere il match davvero equilibrato.
Viali dovrebbe schierare i suoi a specchio sul rettangolo di gioco, con Bardi in porta, Sampirisi, Meroni, Rozzio, Fontanarosa nel reparto arretrato, Sersanti, Stulac, Vergara in mediana e Vido, Portanova, Gondo a completare lo schieramento. L’arbitro del match sarà Zufferli di Udine: ha un solo precedente con la Bersagliera, purtroppo negativo, in quel Lazio-Salernitana 4-1 dello scorso aprile. Quello di domani sarà il 21° confronto tra le due compagini e la storia sorride alla Salernitana, vittoriosa in 8 occasioni contro le 7 reggiane e i 5 pareggi. In particolare, i granata non perdono dal 1995: da quel momento è stato dominio campano con cinque vittorie, l'ultima per 3-0 all'Arechi nel 2020, e due pareggi.
Andrea Montinaro 12/09/2024 0
All'Arechi il Pisa dell'ex Inzaghi, la Salernitana vuole tornare a vincere
La Salernitana vuole rialzarsi dopo la prestazione non esaltante di Mantova, dove, al Martelli, ha lasciato l’intero bottino in favore dei padroni di casa. Arriva il Pisa, ottima occasione di ripresentarsi all’Arechi davanti al proprio pubblico e provare a riprendere quel cammino virtuoso che, tra le mura amiche, ha portato 2 vittorie su 2 in campionato. Prestazioni certamente più convincenti delle due uscite lontane da casa, nelle quali la Salernitana non è riuscita a racimolare nemmeno 1 punto in 2 incontri: la vetta, per quello che può valere a settembre, dista comunque solo 2 lunghezze.
Domenica alle 15:00, a Salerno, ci saranno proprio i toscani primi in classifica e ancora imbattuti dopo 4 giornate, con 2 vittorie e 2 pareggi all’attivo. I nerazzurri sono partiti alla grande e avranno voglia e determinazione per confermare quanto di buono già fatto vedere fino a questo momento. Altra motivazione può essere certamente il ritorno da avversario all’Arechi di Pippo Inzaghi, mister del Pisa, probabilmente ancora con il "dente avvelenato" coi granata dopo la sciagurata parentesi dello scorso anno in A, allorchè il campione del mondo non ha ben figurato né sul prato verde né per qualche dichiarazione (post-separazione) nei confronti della Salernitana.
Per Martusciello, invece, sarà il primo confronto assoluto con Inzaghi e con il Pisa, quasi un derby visti gli anni trascorsi ad Empoli come calciatore ed allenatore. Inzaghi, invece, ha già incrociato la Salernitana con un bilancio finora in equilibrio: una vittoria, una sconfitta e due pareggi. Nel 2020/21, Pippo espugnò l’Arechi quando era sulla panchina del Benevento con un netto 2-0 firmato Sau e Viola; al ritorno finì 1-1 con gol di Djuric e Sau.
I precedenti tra Salernitana e Pisa sono 12, otto di questi nel campionato cadetto: 5 pareggi, 2 vittorie granata e 1 per i toscani. All’Arechi, i pisani non hanno mai vinto nei 90 minuti; nel 2016 riuscirono a spuntarla soltanto ai rigori nel terzo turno di Coppa Italia (1-1 nei tempi regolamentari). I numeri sono fatti per essere smentiti, per cui il Pisa, domenica pomeriggio, avrà voglia di far valere la sua legge. D’altro canto, la Salernitana ha voglia di ricominciare a macinare punti ed avversari e ha messo nel mirino il suo obiettivo: vittoria e sorpasso in classifica.
Andrea Montinaro 23/08/2024 0
Salernitana a Bolzano per la riconferma, Soriano già subito nella mischia?
Domani, la Salernitana scenderà in campo alle 19:30 al "Druso" di Bolzano per la seconda uscita stagionale del campionato cadetto, dopo la rocambolesca ed emozionante vittoria casalinga contro il Cittadella nei minuti di recupero. I granata vogliono riconfermarsi e dimostrare che la strada intrapresa è quella buona, dando un ulteriore segnale ai tifosi di aver voltato pagina rispetto al disastro della scorsa stagione.
Anche il SudTirol è partito con il piede giusto, con la vittoria tra le mura amiche contro il Modena, ed è in cerca di continuità per riconfermarsi la squadra di buon livello già ammirata lo scorso campionato. Martusciello non si fida degli altoatesini e mette tutti in guardia: "Affrontiamo una squadra fortissima, annovera molti giocatori da Serie A. non bisogna sottovalutarli solamente per il blasone".
I convocati sono 22, tra cui rientrano anche i neoarrivati Tongya e Soriano; entrambi si sono allenati in gruppo e saranno disponibili a giocare a gara in corso. Assenti invece Sambia, M. Coulibaly e Legowski, che non sembrano rientrare più nei piani dell’allenatore. Anche Dalmonte e Ghiglione ai box per noie fisiche, non ancora smaltite; non è ancora pronto, invece, il nuovo acquisto Reine-Adelaide, che non è partito per Bolzano.
Martusciello dovrebbe riconfermare il 4-3-3 visto contro il Cittadella, con Sepe tra i pali supportato dalla linea a 4 formata da Daniliuc, Bronn, Velthius e Bradaric, che torna titolare. Amatucci e Maggiore a metà campo, dubbio su chi potrebbe ricoprire il ruolo dell’altra mezzala, con l’idea di Soriano dall’inizio che prende sempre più piede. Davanti, Verde dovrebbe partire titolare sulla fascia destra, completerebbero il reparto offensivo Valencia e Simy.
L’allenatore del SudTirol, Valente, sembra intenzionato a confermare lo stesso 11 visto contro il Modena, acciacchi permettendo. Il suo 3-4-2-1 vede ancora Poluzzi tra i pali e Giorgini, Ceppitelli e Masiello a completare il reparto arretrato. Centrocampo a 4 formato da Molina, Arrigoni, Kurtic (ancora in dubbio) e Cagnano, in vantaggio su Davi. In avanti, Tait e Casiraghi a sostegno di Odogwu.
Andrea Montinaro 21/08/2024 0
Joao Pedro obiettivo "congelato", la Salernitana cerca ancora il bomber
Dopo gli ultimi colpi Reine-Adelaide e Soriano, la Salernitana e il suo Ds Petrachi erano in procinto di aggiungere un ulteriore tassello di qualità ed esperienza ad un reparto offensivo che, nonostante la vittoria contro il Cittadella, ha fatto vedere ancora delle mancanze. L’accordo era stato raggiunto con l’ex cagliaritano Joao Pedro, il quale era da tempo nei radar granata, tuttavia sembra non esserci, al momento, la disponibilità della proprietà a garantire la copertura economica dell’operazione.
L’attaccante brasiliano, naturalizzato italiano, si è da poco svincolato dal Fenerbahce ed è pronto ad immergersi in una nuova avventura: Petrachi lo aveva scelto come principale indiziato per andare ad occupare il ruolo di prima punta titolare nello scacchiere di Martusciello. Nonostante un accordo sulla base di un biennale a 700mila euro a stagione, e dopo una corte di diverse settimane, la trattativa sembra essere saltata.
Il tempo per centrare un altro obiettivo in attacco scarseggia, ma resta comunque di vitale importanza riuscire a regalare all’allenatore una prima punta che possa rappresentare il punto di riferimento in avanti per questa stagione. Petrachi, comunque, al di là della vicenda Joao Pedro, è convinto e motivato ad andare avanti con questo progetto, senza la possibilità di dietrofront improvvisi.
La Salernitana si sta muovendo, questa è la riprova di quanto detto finora: direzione sportiva e tecnina viaggiano sugli stessi binari e l'ambizione comune di costruire una squadra competitiva per adesso sembra dare i suoi frutti sia sul campo che sul mercato, nonostante qualche ostacolo di troppo "dall’alto".
Andrea Montinaro 08/08/2024 0
Salernitana, l'ingresso di Gabetti Sport non esclude la cessione societaria
Ormai sembra cosa fatta, Gabetti Sport subentrerà a Danilo Iervolino il 16 agosto, quando il CdA granata accoglierà le dimissioni del patron per far subentrare il neo-presidente Roberto Busso, assieme al nuovo direttore generale, Ferdinando Elefante. Il gruppo ha già operato bene a Castellammare e, attraverso una serie di iniziative, è auspicabile che riesca anche a Salerno ad arricchire e a valorizzare il brand.
Tuttavia, rimangono persistenti le voci di una cessione a titolo definitivo della società: il ritardo è palpabile, ma sembra proprio che l’Ad Milan si stia seriamente impegnando per trovare un acquirente che assicuri un nuovo progetto per una Salernitana che al momento non ha ben chiari i piani da seguire. Le voci di corridoio fanno trapelare che due imprenditori meridionali e un fondo americano siano interessati ad acquisire il club, ma il tutto non sembra essere ancora riscontrabile: le quote costano 10 milioni di euro e il club ha una perdita a bilancio di 15, che dovrà essere ripianata o dal futuro azionista o dalle capacità dell’attuale società.
Un ultimatum è stato fissato da qui a 15 giorni, oltre i quali una possibile cessione societaria sarebbe solamente rinviata di pochi mesi: la motivazione è quella di non trascurare del tutto il mercato in entrata e permettere comunque a Martusciello di presentarsi al via del nuovo campionato con una rosa attrezzata e degna della categoria. Finora, Petrachi sta facendo il massimo con quel poco che ha avuto a disposizione; nonostante numerosi ostacoli, è riuscito a collocare altrove molti esuberi, abbassando il monte ingaggi e apportando alle casse societarie una cifra già importante per far respirare la proprietà.
Sicuramente il lavoro non è concluso e la Salernitana è lacunosa nella maggior parte dei reparti: 5-6 acquisti da qui a fine mercato sono obbligatori per non rischiare, almeno sulla carta, di capitolare anche nel campionato di B. Non solo servono calciatori di spessore diverso da quelli acquistati finora, ma c’è necessità di completare il quadro cessioni, con l’esigenza di far cassa attraverso la vendita dei vari Dia, Daniliuc, Lassana Coulibaly, Maggiore e Bradaric.
Venticinque milioni di entrate è l’obiettivo posto dalla dirigenza per il Ds Petrachi, coi quali non solo si ripianerebbero i debiti ma si andrebbe anche a sovvenzionare il mercato in entrata, che stenta a decollare. Il tempo scorre, la Salernitana ha bisogno di certezze a poche settimane dall’inizio della stagione e, oltre alla speranza Gabetti, l’unico uomo a cui si è concretamente aggrappati è Petrachi.
Andrea Montinaro 27/07/2024 0
Iervolino verso l'addio alla presidenza della Salernitana
Era tutto già fin troppo chiaro lo scorso 3 luglio, quando in conferenza il presidente Iervolino aveva annunciato le sue dimissioni entro l’inizio della nuova stagione sportiva. La sua voglia e la sua determinazione di portare avanti un progetto ambizioso sono andate sempre più scemando nel corso di questi anni di presidenza, fino alla rottura totale con l’ambiente granata, che non ha perdonato la sua assenza durante il periodo più drammatico degli ultimi anni.
Iervolino resterà patron, aspettando future offerte per la cessione definitiva. Tuttavia, la sua figura verrà sostituita da qualcuno che possa essere più presente e partecipativo alle vicende granata. Secondo alcune indiscrezioni, l’Ad Milan e lo stesso Iervolino avrebbero discusso nelle scorse ore a Roma riguardo la situazione societaria: dall'incontro sarebbe venuta fuori l’intenzione di affidarsi al gruppo Gabetti Sport, società di servizi con la quale c’erano stati contatti preliminari antecedenti alla trattativa con Brera-Holdings, poi andata in fumo.
L’idea sarebbe quella di proseguire insieme con un "temporary management", con il quale Gabetti accompagnerebbe Iervolino in questo periodo di transizione, aspettando poi la cessione definitiva del club. La società, nota nel campo immobiliare ma già con esperienza nel mondo calcistico ("affiancamenti" a Casertana e Juve Stabia), avrebbe individuato in Roberto Busso, Ad del gruppo, il sostituto di Iervolino nell’incarico di presidente della Salernitana. In passato, i due hanno collaborato in iniziative riguardanti il campo dell’università privata.
Gabetti Sport fornirebbe anche un nuovo direttore generale (è tramontata l’idea di affidarsi a Stefano Colantuono), quel Ferdinando Elefante che ha già ricoperto in passato lo stesso ruolo nella Juve Stabia. Il Dg rafforzerebbe l’attuale struttura societaria, ma i "discorsi tecnici" rimarrebbero ovviamente di competenza del Ds Petrachi. Quindi, la possibilità che la Salernitana si presenti al match d’esordio col Cittadella con un nuovo presidente è sempre più vicina alla realtà.
Andrea Montinaro 20/07/2024 0
Salernitana, cessioni complicate: Martusciello dovrà riconfermare qualcuno
In casa Salernitana continua il lavoro di mister Martusciello e del ds Petrachi per costruire la miglior rosa possibile per la stagione 24/25. Il ritardo sul mercato, sia in entrata che in uscita, e la progettualità poco chiara del club costringeranno gli addetti ai lavori agli straordinari per poter mettere al loro posto tutti i tasselli di un puzzle che al momento sembra davvero difficile da completare.
Finora, gli innesti effettivi, non contando i ritorni alla base, sono stati quelli di Gentile, Njoh e Tongya; visto il diktat societario di vendere prima di comprare, la Salernitana arranca ad uscire da una situazione di stallo preoccupante, ma prevedibile. Le uscite di Tchaouna e Stewart sono state accompagnate dalla rescissione di Gyomber e la conclusione dei contratti di Pasalidis, Boateng, Ochoa, Manolas e Costil. Sembra essere in partenza anche l’attaccante Ikwuemesi.
Tuttavia, la rosa è fin troppo ampia, cedere non è semplice e sembra ormai scontato che Martusciello e Petrachi dovranno scegliere qualcuno da riconfermare, qualcuno che abbia voglia di riscatto dopo il disastro dello scorso anno e possa dare una mano per il prossimo campionato di B. Uno di questi, nonostante l'interesse di alcuni club di A, potrebbe essere Giulio Maggiore: Martusciello lo apprezza per le doti tecniche e di leadership e vorrebbe costruire intorno all’ex Spezia il nuovo centrocampo.
Altro candidato a restare sembra essere Legowski: il giovane polacco è corteggiato dal Palermo, ma anche in questo caso potrebbe tornare utile al neo mister della Salernitana. Stesso discorso anche per il portiere Sepe, tornato alla base dopo il prestito alla Lazio e pronto a prendere il posto da titolare tra i pali. Ha la stima di Martusciello (non solo per la sua capacità di gioco con i piedi) e la scelta di assegnargli la fascia da capitano è un gesto per responsabilizzarlo e metterlo al centro del progetto.
Per il resto, siamo di fronte a tanti, troppi, punti interrogativi e dubbi che andranno risolti al più presto: in primis il rebus Dia, ancora in rosa ma con la testa da tutt’altra parte da ormai un anno. A Petrachi, nei limiti del possibile, l’arduo compito di gestire una situazione sempre più intricata.
Andrea Montinaro 13/07/2024 0
Salernitana, cercasi progetto: a Petrachi l'arduo compito di costruire con poco
Sono stati giorni e settimane convulsi in casa granata. L’arrivo sulla panchina di Sottil era sembrato il primo raggio di sole dopo una tempesta durata mesi, ma un possibile nuovo punto di partenza si è trasformato nella continuazione di un incubo che non sembra avere fine. Il mancato accordo e l’interruzione della trattativa per la cessione di una parte delle azioni della Salernitana al fondo Brera-Holdings, con dei “dietro le quinte” ancora poco chiari, ha riportato l’ambiente granata di nuovo in un baratro pieno di incertezze e mortificazioni.
Sottil si è dimesso, al suo posto Martusciello, ma la parola d’ordine, che riecheggia nei corridoi della sede societaria, sembra essere solo una: ridimensionamento. L’intenzione da parte di Iervolino di vendere è ormai sotto gli occhi di tutti e le sue parole di una settimana fa non hanno fatto che confermare il suo disinnamoramento per la piazza e la volontà di farsi da parte il prima possibile. Un intervento pregno di collera verso chi lo contesta e di poca chiarezza verso coloro che avrebbero voluto finalmente delle risposte dopo mesi di silenzi inaccettabili, al termine di una stagione disastrosa.
Iervolino, legittimamente, non vuole perdere altri soldi e le ultime mosse in entrata sono il chiaro e lampante esempio di quanto detto finora. Probabilmente sarà un "vivacchiare" fino alla cessione societaria. Ci si può aggrappare, fino a dove possibile, alle parole del neo-direttore sportivo Petrachi, il quale non ha abbandonato la nave ed è l’unico che finora ha parlato sinceramente ai tifosi, senza nascondersi e senza alibi. L’unica fiamma di speranza è nella competenza e nella comunicazione di Petrachi, già conscio del ritardo ingiustificato e della situazione non idilliaca in cui versa la Salernitana.
Il ds sembra essere l’unico garante, al momento, del tifo granata e proverà sicuramente a fare il meglio con quel poco che gli verrà messo a disposizione, sperando possa coadiuvare le sue scelte con le preferenze del nuovo mister. La Salernitana è un cantiere aperto, ma senza progetto; ora, più che mai, se ne ha disperatamente bisogno.
Andrea Montinaro 27/06/2024 0
Intensità e attacco degli spazi le virtù della Salernitana di Sottil
Andrea Sottil, nato a Venaria Reale il 4 gennaio 1974, siederà sulla panchina della Salernitana la prossima stagione per provare a riportare i granata nella massima serie, dopo la mortificante retrocessione di quest’anno. Da allenatore, effettua una lunga gavetta a partire dal 2011, che lo porta dalla Lega Pro con il Siracusa fino alla Serie A nel 2022 con l’Udinese, passando anche per altre panchine prestigiose come Catania, Livorno, Pescara e Ascoli, prima di compiere il grande passo.
Tuttavia, è proprio con i friulani che ha dato modo di farsi conoscere sul grande palcoscenico, nella stagione 22/23, concludendo il campionato al 12° posto con 46 punti: risultato modesto ma condito da una prima parte di stagione, fino al giro di boa, in cui mister Sottil si è contraddistinto per idee e prestazioni che hanno contribuito a far diventare l’Udinese una delle rivelazioni dell’inizio di quel campionato. Sottil ha portato a Udine modernità e freschezza, come non si vedeva da tempo, e si spera possa fare lo stesso a Salerno, riaccendendo quell’entusiasmo che sembra esauritosi dai primi tempi di Sousa.
Quello di Sottil è un 3-5-2 moderno, in cui contano più i ruoli ma i compiti a cui un suo giocatore deve saper ottemperare nel corso dei 90 minuti. La fase di costruzione dell’Udinese comprendeva anche il portiere, ai tempi Silvestri, abile nel passaggio e nella ricerca dei giusti corridoi per servire i compagni. Bijol, centrale difensivo, andava a comporre la mediana a 2 con Walace, alzandosi e permettendo alla squadra friulana di costruire con un 3+2 (formato da Silvestri e i due braccetti di difesa, con Bijol e Walace più avanzati). Durante il campionato, lo stesso Walace spesso si abbassava in mezzo ai due braccetti di difesa e Bijol prendeva il suo posto in mediana, andando a comporre il famoso “2” con l’esterno di centrocampo o con il trequartista (Deulofeu), che occupavano lo spazio lasciato libero da Walace.
La capacità di saper fare più cose e di adattare le scelte in base alla situazione e all’avversario sono aspetti cruciali del gioco di Sottil e la sua Udinese non disdegnava di giocare direttamente in profondità verso gli attaccanti, soprattutto se gli opponenti potevano essere abili a pressare a uomo. Lo spagnolo Deulofeu era uomo cardine del gioco offensivo. La sua capacità di muoversi su tutto il fronte offensivo, andando ad occupare sempre la giusta posizione tra gli spazi, era cruciale per Sottil e per la produzione offensiva della squadra. La fisicità e la facilità di corsa dei compagni, la loro continua ricerca dell’attacco dello spazio, permettevano allo spagnolo di rendere al meglio e di trovare anche le giuste assistenze e passaggi chiave.
Fondamentali, in zona offensiva, erano le sovrapposizioni del braccetto di difesa: ricordiamo spesso Becao, capace di attaccare la linea difensiva avversaria, andando quasi sempre ad essere il “terzo uomo” nelle combinazioni con Deulofeu e l’esterno destro di centrocampo, Pereyra. Sull’altra fascia, quella sinistra, l’attacco della linea era quasi sempre compito dell’arrembante Udogie, che con la sua velocità si rendeva pericoloso in avanti.
La fase di non possesso di Sottil si contraddistingue per intensità e aggressività. L'Udinese non prediligeva una difesa completamente a uomo: uno dei due centrali difensivi avversari veniva sempre lasciato libero di ricevere, e come una fisarmonica i friulani scalavano in base allo sviluppo dell’azione avversaria per andare a chiudere tutti i possibili corridoi e indurre gli opponenti all’errore. Grande organizzazione, meccanismi collaudati e una speciale abnegazione rendevano l’Udinese una delle migliori squadre in Serie A per tiri concessi, anche con la capacità di difendersi a blocco compatto sotto la linea del centrocampo, per poi ripartire abilmente in contropiede.
Il 48% di media possesso palla è il dato che ci fa capire come quella squadra accettasse anche di lasciare il gioco in mano agli avversari, ribaltando poi rapidamente l'azione. Sottil creò una squadra completa, che faceva dell’intensità e dell’attacco continuo degli spazi le sue armi migliori. Assieme al direttore sportivo Petrachi, a Salerno andrà allestita una rosa con caratteristiche adeguate alle richieste del mister.